IL FIORE FIABESCO RUSSO NELLA SAN PIETROBURGO NEOCLASSICA
Dove si trova la Chiesa del Salvatore sul Sangue Versato
- Sito: nel pieno centro di San Pietroburgo, canale Griboedov, stazione di metropolitana Nevskij prospekt, Gostiny Dvor..
- Visita: insieme al Castello di Sant’Arcangelo Michele, Campo di Marte, Giardino d’Estate.
- Ancora più interessante durante il GIRO PANORAMICO con la visita guidata in italiano.
Questa chiesa a cuspide si trova nel cuore di San Pietroburgo, sul canale Griboedov, sembra che cresca dall’acqua. Le sagome delle cupole variopinte la distinguono tra gli insiemi architettonici in stile neoclassico.
La cattedrale è inclusa nelle attrazioni TOP della visita a San Pietroburgo.
La chiesa ricorda le antiche chiese russe del XVII sec. Queste si possono vedere a Mosca – la Cattedrale di San Basilio o durante un viaggio sull’anello d’Oro della Russia – le antiche chiese del XV-XVI secolo. Tuttavia, questa non è una chiesa antica. Fu eretta alla fine del XIX secolo, sull’onda del fascino folkloristico, quando in Russia dominava lo stile Revival, cioè il ritorno agli stili delle epoche precedenti.
La cattedrale del Salvatore è nota per i mosaici a tappeto e per la loro imparagonabile bellezza. Nella finitura vengono utilizzati rari tipi di marmo e pietre dure provenienti dall’Italia e dalla Russia (Altaj e Urali).
Perché si chiama cosi. Di chi fu il sangue
La Cattedrale della Resurrezione, questo è il suo nome originale, più conosciuta come Chiesa del Salvatore sul Sangue Versato, fu consacrata nel 1907 sul sito della ferita mortale dell’imperatore Alessandro II.
IN ONORE ALLO ZAR LIBERATORE
L’imperatore Alessandro II passò alla storia Russa come lo Zar liberatore. Fu proprio lui che abolì la servitù della gleba, liberò i contadini, abolì la censura, amnistiò i decabristi. Le libertà generavano una grande speranza nella società, ma anche una grande delusione. L’imperatore cercò di accontentare tutti, ma quasi tutti rimasero scontenti. Le riforme causarono una protesta tra la popolazione. Le libertà conferite si rivoltarono contro l’imperatore.
Così, nacquero nuove forze che sognavano la rivoluzione ed erano pronte a versare il proprio sangue per le loro idee. Gli attivisti del circolo clandestino Narodnaja volja (Volontà del popolo) credevano che la morte dello zar risolvesse tutti i problemi. In una riunione del circolo Alessandro II fu condannato a morte. Così iniziò la caccia all’imperatore. Gli attentati si susseguirono uno dopo l’altro.
Il primo attentato all’imperatore avvenne nel Giardino d’Estate nel 1866. Dopo il secondo attentato, durante l’Esposizione Universale di Parigi nel maggio 1867, Alessandro II si rivolse ad una profetessa francese e chiese del suo futuro. La profetessa gli predette i 6 attentati.
Ad ogni attentato l’imperatore si salvò quasi miracolosamente.
Scialle bianco e stivali rossi
Quando nacque il futuro imperatore, tra la gente comune si diffuse una predizione di un beato – “Il neonato sarà potente, glorioso e forte, ma morirà con gli stivali rossi». Queste misteriose parole sarebbero diventate una orribile realtà.
Il 1 marzo 1881, l’imperatore andò a guardare la muta di guardia, e mentre tornava al Palazzo d’Inverno sul lungofiume del canale di Caterina (ora Canale Griboedov), la carrozza dell’imperatore girò sul lungofiume, la terrorista Sophia Perovskaya dette un segnale ai bombardieri brandendo uno scialle bianco.
Dalla folla di passanti improvvisamente si stacco un giovane e gettò un pacco bianco sotto le ruote della carrozza. Il pacco esplose uccidendo le persone dalla guardia e un passante casuale. Comunque, Il fondo blindato della carrozza salvò l’imperatore, lui rimase illeso. L’imperatore scese dalla carrozza per vedere il terrorista.
In questo istante a lui si avvicinò un altro terrorista Ignatij Grinevitsky e gettò un’altra bomba proprio sui piedi di Alessandro. Il terrorista morì subito, e all’imperatore furono frantumate entrambe le gambe. Le parole misteriose di un beato sugli stivali rossi diventarono una realtà raccapricciante.
Un’ora dopo l’imperatore morì nel Palazzo d’inverno.
Tempio-monumento al luogo della morte
Sul sito della ferita mortale dell’imperatore Alessandro II, suo figlio, l’imperatore Alessandro III, ordinò un tempio in memoria di suo padre. Il nuovo imperatore lo volle in stile russo come le antiche chiese russe della città di Yaroslavl.
Alessandro III scelse un progetto congiunto dell’architetto Alfred Parland e l’archimandrita Ignatius, prevosto del monastero della Santa Trinità a Strelna.
La posa del prima pietra del tempio ebbe luogo nell’ottobre del 1883. Per erigere la chiesa sopra il luogo del delitto, l’argine del canale fu allargato di 8 metri. Il campanile fu eretto proprio sopra questo luogo.
La costruzione del tempio durò 24 anni e fu completata nel 1907. Un periodo di costruzione così lungo si spiega con anni e anni di lavoro sui mosaici. Gli interni della cattedrale del Salvatore sul Sangue Versato hanno più di 7000 metri quadrati di mosaici. È la più grande collezione di arte mosaico in Europa.
La magia dei numeri
La Chiesa della Resurrezione fu progettata alla fine del XIX sec., quando in Russia non esisteva ancora un sistema metrico di misure e pesi. La lunghezza e larghezza veniva misurata in aršin e sažen’ (sono i nomi antichi di unità di misura di lunghezza usata nell’Impero russo = 0,71 e 2,31 m). Pertanto, molto più tardi notarono una sorprendente e mistica coincidenza. L’altezza massima della cattedrale è di 81 m.
Questi due numeri 8 e 1, descrivono magicamente la vita dell’imperatore Alessandro II. Nel 1818 lui nacque e nel 1881 morì. Una delle cupole del Salvatore sul Sangue Versato è alta 63 metri. Questa cifra corrisponde all’età dell’imperatore.
L’ARCHITETTURA DELLA CHIESA
l’esterno del tempio
I muri della Chiesa del Salvatore sul Sangue Versato sono decorati con 20 tavole commemorative in granito rosso scuro. Le tavole raccontano degli atti principali di Alessandro II.
Sulle facciate ci sono degli stemmi delle città e delle province russe che donarono alla costruzione della chiesa. La costruzione costò il 4,5 milioni di argento. Era una somma pazzesca a quei tempi.
Le 9 cupole incoronano la chiesa, per numero di ordini angelici, le 5 cupole sono coperte di smalto con una superficie di 1000 mq. La facciata della cattedrale è completamente coperta da decorazioni, cornici figurate, inserti in mosaico, piastrelle colorate. I mosaici sui timpani degli ingressi sono dedicati all’imperatore e raccontano in modo allegorico la sua martire morte.
Sulla facciata del Salvatore sul Sangue Versato, sul lato che si affaccia al canale Griboedov, c’è una grande icona a mosaico – il Crocifisso, realizzata secondo il disegno dell’architetto Alfred Parland. È un’immagine rarissima e insolita, Gesù Cristo è raffigurato con gli occhi aperti. Questa rara immagine a San Pietroburgo pre-rivoluzionaria fu considerata miracolosa.
Decorazione interna
Mosaici
La chiesa è piena di luce blu e oro. Sembra che le icone emanino la luce. Questi mosaici, realizzati con una tecnica speciale che permette di riflettere la luce.
Al concorso per la produzione dei mosaici parteciparono due laboratori veneziani: di Antonio Salviati e di Società Musiva Veneziana, la ditta tedesca Paul e Wagner, l’Accademia Imperiale delle Belle Arti di San Pietroburgo e il primo laboratorio privato dei Frolov.
Antonio Salviati, le cui opere possono essere viste a Venezia, sul muro della casa dove si trovava il suo laboratorio e nella Basilica di San Marco. In Russia, i mosaici di Salviati si trovano nella Cattedrale di Alessandro Nevskij e nella Chiesa Dell’Intercessione in Crimea.
I Frolov impararono il mestiere di mosaicista da Salviati, rielaborarono il metodo veneziano di impostare il mosaico, riducendo i tempi e il costo del lavoro.
La superficie è interamente rivestita in mosaico. Gli ornamenti a mosaico realizzati secondo i disegni dell’architetto Parland, sono una copia degli ornamenti del Mausoleo di Galla Placidia a Ravenna.
Ai cartoni per i mosaici lavorarono 30 pittori russi, i disegni sono realizzati in vari stili – classico, bizantino e art nouveau. Le icone a mosaico furono create da soggetti biblici.
Dentro le cupole della Chiesa del Salvatore sul Sangue Versato si possono vedere le due immagini molto rare del Cristo – il mosaico Cristo Emmanuele rappresenta Cristo in età adolescente, invece il mosaico Angelo del grande consiglio – Cristo nel rango angelico, prima dell’incarnazione, come giovane imberbe con le ali dietro la schiena.
Marmi e pietre dure
La Chiesa del Salvatore sul Sangue Versato, la possiamo considerare come un museo di pietre dure e di arte lapidaria. Sono le opere dei migliori maestri russi e italiani. Nella decorazione degli interni utilizzarono marmo italiano, diaspro degli Urali e Altaj, porfido, rodonite.
Gli stessi motivi floreali degli ornamenti intagliati in pietra li trovate anche nella bellissima cancellata del Giardino di Michele accanto alla chiesa.
La parte inferiore delle pareti è rivestita dalla serpentinite verde di Napoli. Il rivestimento della base dei quattro piloni centrali sono in labradorite di Zhitomir (Ucraina). Questa pietra con la proprietà dell’irritazione: scintille blu, argento e oro lampeggiano dalle profondità della superficie scura della roccia.
Lo spettacolare pavimento in marmo è un’opera italiana, come prezioso tappeto a mosaico, copre un’area enorme: 608 mq. Questo pavimento fu realizzato nel 1902-1903 dalla ditta genovese Novi (ditta Giuseppe Novi).
L’iconostasi
L’iconostasi intagliata della Cattedrale del Salvatore sul Sangue Versato, adorna con le colonne sottili, sormontate dei portici a forma di kokoshnik (copricapo femminile antico russo) – è una delle principali attrazioni della chiesa. Fu realizzata in marmo italiano dai maestri della società genovese Novi secondo gli schizzi dell’architetto Alfred Parland. L’iconostasi sembra essere scolpita di legno. Le diverse sfumature del marmo sono abbinate perfettamente: dal rosso-marrone in basso, a color avorio sopra.
Davanti all’iconostasi, a destra e a sinistra della Porta Santa, ci sono i due kiot, gli archi per le icone più venerate. I kiot sono realizzati di una specie di rodonite degli Urali, dal colore molto bello, porfido e diaspro dei vari colori di Altaj. I kiot furono scolpiti dagli artigiani della fabbrica di granito di Ekaterinburgo in dodici anni: dal 1894 al 1906.
Il baldacchino sopra il luogo della morte di Alessandro II
Il luogo della morte dell’imperatore Alessandro II è evidenziato particolarmente. Sopra di esso fu eretto un meraviglioso baldacchino. Dentro si vedono i frammenti autentici: i ciottoli e il recinto del canale di Caterina (ora il canale Griboedov).
Il baldacchino a forma di cuspide posata sopra le quattro colonne di diversi tipi di diaspri e serpentine degli Urali e Altaj. Le colonne sono decorate con icone a mosaico raffiguranti i santi protettori della famiglia dei Romanov.
QUANDO LA PARTICOLARITÀ UCCIDE
Il destino della chiesa del Salvatore sul Sangue Versato, come il destino dell’imperatore Alessandro II, non era facile. Se non ci fosse la coincidenza delle condizioni tragiche, non avremmo potuto ammirare questa stravaganza architettonica.
Un capolavoro o uno squallore architettonico?
Ora può sembrare strano, ma l’apparizione a San Pietroburgo di una chiesa insolita nel 1907 causò le polemiche e le critiche. Mentre alcuni ammiravano l’armonia delle forme architettoniche e la ricchezza dei materiali, altri lo chiamavano una patetica imitazione della Cattedrale di San Basilio a Mosca. La critica era così forte che nell’epoca sovietica decisero di demolire il monumento.
La cattedrale sotto l’URSS
Negli anni 20 del 900 con il pretesto di aiutare gli affamati, il tempio fu saccheggiato. Per molti anni la chiesa venne utilizzata come magazzino per le scenografie del Teatro Mikhailovsky. La chiesa doveva essere demolita nel 1941, poiché, secondo le autorità sovietiche di allora, non aveva un valore storico e artistico. Ma in questi piani intervenne la Seconda Guerra Mondiale.
Durante l’assedio di Leningrado la chiesa servì da obitorio.
Diversi decenni di desolazione distrussero alcuni preziosi mosaici, le finiture in marmo. Il tempio entrò in condizioni disastrose.
Un proiettile sotto la cupola
Durante la Seconda Guerra Mondiale, la Chiesa del Salvatore sul Sangue Versato fu colpita dai bombardamenti. Su una delle tavole commemorative dedicate agli atti di Alessandro II, si vedono le tracce dei proiettili. Nel 1961, i restauratori scoprirono un proiettile incastrato sulla cupola centrale della chiesa durante uno dei bombardamenti tedeschi.
Il tempio che distrusse l’URSS
Solo nel 1970 iniziò il restauro della cattedrale.
Per più di 20 anni, la chiesa rimase sotto l’impalcatura. Gli abitanti di Leningrado scherzavano che l’impalcatura del Salvatore sul Sangue Versato sarà rimossa quando finirà il potere sovietico, cioè mai. Nel 1991, l’impalcatura fu finalmente rimossa e pochi mesi dopo cadde il potere sovietico.
Uno spettacolo unico, anche qui ci sono le mani degli italiani