DAL CASTELLO MIKHAILOVSKIJ FINO ALLA NEVA
Dove si trova il Giardino d’Estate
- Sito: nel pieno centro di San Pietroburgo, tra il Castello di Sant’Arcangelo Michele e la Neva.
- Visita: insieme al Castello di Sant’Arcangelo Michele, Campo di Marte, la Cattedrale del Salvatore sul Sangue versato.
- Ancora più interessante durante il GIRO PANORAMICO con la visita guidata in italiano.
Una piccola versione di Versailles
Ogni elemento del giardino ricorda che questo era un luogo di rappresentanza. Dal lato del Castello Mikhailovskij, il giardino è recintato da una magnifica griglia in stile impero, con fasci e mascheroni risalente agli anni 20 del XIX secolo, opera dell’arch. francese Luigi Charlemagne.
Giardino d’Estate – il parco più antico di San Pietroburgo – ha la stessa età della città, occupa l’intera isola. Si, siete su un’isola: dal lato del Castello di Sant’Arcangelo Michele – il fiume Moyka, a destra – il Fontanka, a sinistra – il canale dei Cigni, davanti – la Neva. Il giardino fu la prima residenza estiva di Pietro il Grande. Il giardino alla francese somiglia a quello di Versailles, fu sistemato nel 1704 sul sito di un ex villaggio svedese.
Fu così che dopo ogni alluvione, il giardino cambiava radicalmente il suo aspetto. Ora trovate il giardino così, come lo concepì Pietro I, con i boschetti, i gazebi, le sculture antiche in marmo e le fontane.
Nel 1777 sotto l’imperatrice Caterina II una devastante alluvione portò via la maggior parte delle sculture e distrusse tutte le fontane. In seguito il giardino venne sistemato all’inglese, cioè alla naturel: senza fontane e alberi potati. E dopo l’alluvione del 1824, il giardino cambiò la sua planimetria e ridusse le sue dimensioni di ben quattro volte. Rimarrà tale fino alla sua ultima ricostruzione nel 2012.
Il vaso è un miglior regalo per un amico
All’ingresso c’è un enorme vaso in porfido – è un dono diplomatico del re di Svezia Carlo XIV all’imperatore Nicola I fatto nel 1839, in segno di buona volontà dopo le numerose guerre tra Russia e Svezia. Il vaso era scolpito in porfido, un granito di raro colore rosso, prodotto nella città svedese di Älvdalen.
Nell’inverno del 2008, successe una disgrazia, all’interno del vaso si congelò dell’acqua. E una mattina di gennaio il vaso crollò a pezzi.
Il giardino era diviso in due parti – una parte di orto e una di giardino, qui venivano coltivate le verdure e le erbe medicinali. Pietro stesso si impegnò nella scelta delle piante per decorare il giardino, ma la sua vera passione erano i tulipani olandesi. Le piante costavano un patrimonio, ma i giardinieri riuscirono a sistemare anche una serra con piante esotiche. Non era per niente facile considerando il clima di San Pietroburgo.
Ancora oggi In fondo al giardino ogni estate vengono esposti i vasi con piante esotiche.
Le fontane e il Fontanka
Un vero orgoglio di Pietro erano le fontane. Le prime fontane in Russia apparvero in questo giardino, e dopo a Peterhof. L’acqua per le fontane arrivava da un fiume senza nome, un braccio della Neva, che in seguito venne chiamato Fontanka. Inizialmente nel giardino c’erano 50 fontane (il giardino era quattro volte più grande). Dopo la restaurazione del 2012, ne sono state ricostruite solo 8.
Le Venere ignuda nella Russia puritana
Il parco alla francese non esiste senza le statue. Dall’Italia furono acquistate delle statue antiche di marmo – copie romane di antiche statue greche. La più preziosa fu la Venere bagnante (una copia del II o III sec. a.C. dall’originale greco dell’Afrodite cnidia). La Venere fu trovata durante gli scavi a Roma nel febbraio del 1719. Donata a Pietro dal papa Clemente XI in segno di gratitudine per il passaggio dei missionari cattolici in Cina. L’antica Venere fu la prima statua di una donna ignuda in Russia, era una cosa impossibile e inaudita per un paese ortodosso.
A sorvegliare la Venere era presente una guardia del corpo, che giorno e notte doveva tutelare la statua dai cittadini, che di notte si infiltravano di nascosto in giardino per vestire la bellezza ignuda. La chiamavano meretrice e diavolessa bianca. Ora la Venere è conservata all’Hermitage.
Il giardino soffriva tanto d’invasione dei vandali, che di notte esprimevano la loro insoddisfazione per le regole di vita coltivata dagli imperatori russi, danneggiando le statue. Per questo motivo, fu installata una recinzione anche sul lato della Neva.
Il marmo di Carrara non sopporta il clima di San Pietroburgo perché assorbe l’umidità e si distrugge velocemente. Per conservare le statue antiche, nella seconda metà del XX sec. esse furono sostituite con delle copie. Gli originali sono conservati nel Castello Mikhailovskij.
Le Veneri ignude, non erano la cosa peggiore per i boiardi puritani russi. Il Giardino d’Estate servì per invogliare i sudditi alla vita mondana in stile europeo. Questa fu una delle riforme di Pietro I nella creazione della Russia all’europea.
Nei mesi estivi nel giardino si tennero le cosiddette Assemblee di Pietro, cioè serate mondane, dove i sudditi dovevano presentarsi assieme alle mogli e alle figlie, vestite secondo la moda europea. La presenza delle donne era fondamentale.
Va ricordato che in epoca prima di Pietro, le donne potevano uscire di casa solo durante le grandi feste religiose per una preghiera in chiesa, e solo accompagnate dai membri della famiglia. Il destino delle principesse russe era invidiabile. Per le principesse russe c’era una carenza di futuri fidanzati che avessero il titolo reale e la religione adatta. Una principessa, per la quale non si poteva trovare un marito, finiva al monastero. Invece, sotto Pietro il ruolo sociale della donna cambiò radicalmente.
Pietro emise un decreto per i sudditi, che descriveva in dettaglio come vestirsi e comportarsi in tali cerimonie. Stabilì anche le regole di igiene da rispettare prima di visitare l’assemblea: alla vigilia dell’assemblea tutte dovevano lavarsi con sapone e cambiare la biancheria intima. Gli uomini, invece, dovevano farsi la barba.
Gli ospiti furono obbligati spesso ad ubriacarsi, ma a mangiare poco, così da essere allegri e leggeri da essere in grado di ballare tutta la notte. Nessuno dei sudditi disobbediva per paura di provocare l’ira dell’imperatore.
Speed date del XIX secolo
Dalla metà del XVIII sec., il giardino fu aperto al pubblico, ma solo per i ceti alti e ufficiali elegantemente vestiti. Era presente un cartello che vietava l’ingresso ai cani e ai ranghi inferiori.
Nella San Pietroburgo pre-rivoluzionaria, il giorno della Pentecoste nel Giardino d’Estate si svolgevano particolari sfilate – i mercanti sceglievano le future mogli. I potenziali pretendenti si allineavano lungo i vicoli del giardino e le giovani ragazze assieme alle loro madri, sfilavano avanti e indietro. Gli incontri venivano organizzati dalle sensali. Loro riferivano la dote delle future spose e le ricchezze degli futuri sposi. Praticamente come se fosse un’agenzia matrimoniale all’aperto. Comunque, per tanti, questa festa poteva cambiare il destino.
La scimmia con volpe e lupo con leone
Questo non è uno zoo, ma un monumento al favolista Ivan Krylov. Il monumento fu installato a metà del XIX secolo, vicino alla fontana centrale, da cui partono a raggi le 8 gallerie.
Krylov riscriveva abilmente in russo le favole di Lafontaine. Molte espressioni delle favole di Krylov sono diventate alate. Fu il primo monumento in Russia al letterato, fu creato dalle donazioni del popolo.
Il piedistallo è interamente decorato con gli eroi delle sue favole eseguite dal brillante scultore animalista Peter Klodt (vedi Ponte Anichkov, passeggiata lungo la Fontana). Tutti gli animali sono scolpiti dallo scultore dal vivo. Mentre Claudt lavorava sul monumento, i piccoli animali vivevano nel suo laboratorio per 4 anni. Lo scultore dipingeva i predatori dal vivo in un serraglio privato. E per osservare l’elefante, doveva andare a Tsarskoe Selò, dove c’era lo zoo degli elefanti della famiglia imperiale.
I piccoli svaghi estivi di Pietro il Grande
Nel giardino per Pietro I fu scavato uno stagno per allevare uccelli esotici. Al centro dello stagno c’è un gazebo con un tavolo apparecchiato per il tè. Il laghetto si poteva attraversare soltanto con una barca guidata da un nano.
In fondo al giardino, nel 1710 sulla riva della Neva, il primo architetto di San Pietroburgo Domenico Trezzini eresse un palazzo estivo in pietra – uno dei primi edifici in pietra della città. Questa piccola casetta a due piani è difficile chiamarla palazzo, comunque lo era, soprattutto se ricordiamo che Pietro I era alto 204 cm. Gli piacevano le piccole case all’olandese. Nella sua residenza estiva Pietro passò tutte le estati fino alla sua morte nel 1725.
(Il palazzo è disponibile per la visita solo in estate)
Un Incanto di ghisa
La griglia di ghisa con le rosette dorate fu installata sul lato della Neva nel 1784 su progetto dell’architetto Yuri Velten.
Un magnifico e fine lavoro dei fabbri di Tula che si sposa benissimo con le colonne di ruvido granito finlandese di color rosa-grigio, sormontate da vasi. Gli scalpellatori lavorarono per 5 anni.
La spettacolare recinzione del Giardino d’Estate è sorprendentemente perfetta nelle sue proporzioni. Le stampe di quel epoca scrivevano che la griglia del Giardino d’Estate poteva essere classificata come un capolavoro di livello mondiale.
La bellezza della griglia generò una leggenda. Un ricco inglese che tutta la sua vita sognava di visitare San Pietroburgo, nel declino dei suoi anni fece un viaggio. Arrivò a San Pietroburgo sul suo yacht, si fermò di fronte al Giardino. Vide il recinto e rimase senza parole. Partì senza nemmeno scendere dalla barca, dicendo che non avrebbe visto più nulla di così bello.
Attentato all’imperatore
Il cancello in ferro battuto era posizionato in modo che si vedesse il vicolo centrale. Fu in questo portone che nell’aprile del 1866 ci fu il primo attentato all’imperatore Alessandro II. L’imperatore andava a spasso in giardino con la sua giovane favorita.
Durante una di queste passeggiate, quando l’imperatore attraversava la porta, dalla folla dei curiosi riuniti sul lungomare per salutare l’imperatore, partì un colpo di pistola. Fortunatamente, l’imperatore non fu ferito.
In totale, all’imperatore Alessandro II furono fatti 7 attentati. L’ultimo dei quali il 1° marzo 1881. Nel luogo in cui l’imperatore fu mortalmente ferito, fu creata la chiesa della Risurrezione, la quale tutti conoscono come la Cattedrale del Salvatore sul Sangue versato. La chiesa si può ammirare in tutto il suo splendore dal Campo di Marte.