AMLETO RUSSO O IL FANTASMA DELL’IMPERATORE
Dove si trova il Castello di Sant’Arcangelo Michele
- Sito: nel pieno centro di San Pietroburgo, ulitsa Sadovaya, 2.
- Visita: insieme al Giardino d’Estate, il Campo di Marte, la Cattedrale del Salvatore sul Sangue versato.
- Ancora più interessante durante il GIRO PANORAMICO con la visita guidata in italiano.
Il castello di Sant’Arcangelo Michele (in russo: Mikhailovskij), dove si incrociano incredibili fatti e leggende, da 220 anni rimane il posto più misterioso di San Pietroburgo. Fu la residenza dell’imperatore Paolo I, ma soltanto per 40 giorni.
La residenza era composta dal palazzo e dalla piazza Connetable (ora è il giardino pubblico dell’Ingegneria e il viale Klenonaya). All’ingresso della piazza ci sono due edifici del corpo di guardia. Lo spazio aperto di fronte al castello – esplanade – era circondato da un profondo fossato pieno d’acqua. La piazza non serviva per la bellezza, ma faceva parte di fortificazioni in modo che il nemico non si avvicinasse furtivamente. Il mistico castello conserva molti segreti ed enigmi.
L’imperatore Paolo I è la figura enigmatica e tragica della storia Russa. Fu chiamato l’Amleto russo per somiglianza con il destino del principe danese. Era figlio della futura imperatrice Caterina la Grande e l’imperatore Pietro III. Nel 1762 Caterina detronizzò suo marito, che venne ucciso su suo ordire. Il rapporto tra Paolo e la dispotica madre che lo opprimeva per tutta la sua vita, influenzando il suo carattere. Lo rese irascibile e permaloso. Allo stesso tempo, era estremamente onesto, odiava le bugie e l’inganno, non sopportava l’ingiustizia. Era benevolo, apprezzava la fedeltà.
Paolo odiava tutto ciò che riguardava sua madre. Quando arrivò al potere, non volle rimanere nel Palazzo d’Inverno nemmeno un giorno e fece subito costruire la propria residenza.
A bisnonno – pronipote. 1800
Paolo ordinò di installare la statua equestre del suo bisnonno Pietro il Grande, nella piazza di fronte al castello. Fu la primissima statua equestre in Russia. Il monumento fu realizzato dallo scultore Bartolomeo Carlo Rastrelli, padre del famoso architetto Francesco Rastrelli (l’autore del Palazzo d’Inverno), quando l’imperatore era ancora in vita. I lineamenti del viso di Pietro sono affidabili, Rastrelli-padre aveva fatto il calco del viso dello zar (si trova al Museo Russo). Non è mai stato installato – non piacque né all’imperatrice Elisabetta, la figlia di Pietro, né a Caterina II.
Alla faccia di sua madre, Paolo installò il monumento davanti alla sua residenza e scrisse una breve dedica: A bisnonno – pronipote. 1800, questa era ancora più breve di quella che scrisse Caterina sul piedistallo del Cavaliere di bronzo – A Pietro I – Caterina II. L’anno 1782.
Sul piedistallo del monumento ci sono due bassorilievi di bronzo con talloni e zoccoli lucidati a specchio. Essi sono dedicati alle vittorie della Russia nella guerra del Nord contro gli svedesi per il possesso di questa terra – battaglia di Poltava nel 27 giugno del 1709 e la battaglia di Gangut (Penisola di Hanco, Finlandia). La leggenda metropolitana assicura che se strofini le parti sporgenti dei bassorilievi, porterà fortuna.
Per ordine del messaggero celeste
Come dice la leggenda, il nome Mikhailovskij deriva dal nome dell’Arcangelo Michele. Una notte la sentinella del Giardino d’Estate ebbe una visione dell’Arcangelo Michele che esprime la sua volontà d’avere in questo luogo una cappella consacrata a proprio nome. La cappella in seguito fu incorporata nel castello.
Vicino al ponte che porta al castello, sullo zoccolo nelle nicchie trovate i soldatini di stagno che presiedono giorno e notte.
Il castello del colore del guanto dell’amante
La scelta del colore del palazzo si spiega con una storia romantica. La favorita dell’imperatore Paolo, Anna Lopukhina, portava i guanti di color salmone.
I tesori dei cavalieri dell’ordine di Malta
Sin dall’infanzia, Paolo I aveva la passione per i cavalieri e i loro ideali. Nel 1798 lui fece un gesto straordinario – accolse in Russia i cavalieri dell’ordine di Malta, cacciati da Napoleone durante la campagna egiziana del 1797. Un anno dopo diventò il Gran Maestro dell’ordine di Malta. In onore dell’inaugurazione a Paolo donarono le reliquie di immenso valore: la mano destra di Giovanni Battista, icona della Madre di Dio, scritta da Luca evangelista, quando la Madonna era in vita, un frammento della Vera Croce.
Tutto questo spinse le leggende sugli innumerevoli tesori dei cavalieri dell’ordine di Malta, tra cui il Santo Graal, che sono ancora conservati in passaggi segreti sotto il castello.
Le reliquie donate a Paolo sono attualmente conservate nel monastero di Cettigne (Montenegro).
La magia del numero 4
Paolo nacque il 20 settembre (1 ottobre) del 1754 nel palazzo estivo in legno dell’imperatrice Elisabetta.
Dopo la sua ascesa al trono Paolo fece demolire il vecchio palazzo per erigere su questo luogo il proprio castello. Fu costruito dall’architetto Vincenzo Brenna a tempo di record, in soli 4 anni (1797-1800). L’intonaco non era asciutto, quando l’imperatore con la famiglia il 1° febbraio 1801 si trasferì al castello. Per ridurre l’umidità, ovunque disponevano del pane, che doveva assorbirla.
Il castello fu costruito in conformità con tutte le regole di fortificazione. Si trovava sull’isola circondata d’acqua su tutti i lati. I ponti levatoi e i cannoni servivano per una maggiore sicurezza. I fiumi Fontanka e Moyka lo circondano ancora, e i due canali artificiali furono sotterrati (dal lato di Fontanka trovate un ponte falso). Paolo credeva che sarebbe stata una fortezza inespugnabile.
Cosa temeva l’imperatore? Fu testimone del fallimento di suo padre e come sua madre aveva preso il potere. Salì al trono abbastanza tardi e cominciò subito ad effettuare le riforme con metodi autoritari. Naturalmente, c’erano insoddisfatti di tale politica. L’imperatore aveva paura dei cospiratori.
Nella notte dell’11 marzo del 1801, Paolo fu ucciso da cospiratori che penetrarono nella sua camera da letto. Chiesero all’imperatore di abdicare al trono, ma Paolo rifiutò. Ne seguì una rissa, durante la quale l’imperatore ricevette un forte colpo alla tempia con una tabacchiera e fu strangolato con una sciarpa.
Tra i cospiratori c’erano quelli che Paolo considerava fedeli e persino amici.
Il regno di Paolo durò 4 anni, 4 mesi e 4 giorni.
Il Fantasma dell’imperatore
Una volta Paolo pronunciò una frase profetica: “Voglio morire dove sono nato”. Fu stato proprio così. Alla vigilia dell’omicidio, l’imperatore vide nello specchio il suo riflesso, con il collo arrotolato.
Dicono che lo spirito dell’imperatore Paolo non vuole lasciare la sua residenza, il suo fantasma ogni tanto viene visto aggirarsi per i corridoi, nella finestra della sua camera da letto.
Secondo un’altra leggenda, una stoltezza in Cristo, a S. Pietroburgo predisse all’imperatore che la sua vita sarebbe durata tanti anni, quante lettere ci sono nell’iscrizione sopra la porta della Resurrezione del nuovo palazzo. La scritta «La tua casa si addice al Santuario del Signore in longitudine dei giorni». La frase tratta dalla Bibbia è composta da 47 lettere. A Paolo mancavano 6 mesi per arrivare al suo quarantasettesimo anniversario.
L’imperatore è ancora presente qui. Nel cortile ottagonale del castello nel 2003, in onore del 300° anniversario di San Pietroburgo, è stato installato un monumento a Paolo I. Sembra che lo scettro e il potere stanno per cadere dalle sue mani, come abbiamo detto, non regnò per molto tempo. L’imperatore si siede sul trono con vesti di un cavaliere dell’ordine di Malta.